1964, ero al mare a
Pietrabianca con mio marito Vinicio. All’epoca 
eravamo ancora fidanzati. Ci piaceva molto andare in giro con la 
vespa, insieme agli amici, poi
fermarci e scattare alcune fotografie. 
Questa l’ha scattata lui, mi ha
chiamata e io mi sono girata…
Come promesso torniamo a parlare di FOTOGRAFIA approfondendo però il progetto Foresta Bianca. Se il festival si interroga sul tema Vacatio come riflessione sulla fotografia stessa, allora Foresta Bianca è il rappresentante ideale per una delle tendenze più attuali, l’attenzione per la fotografia familiare. Perchè raccogliere le foto ricordo di sette frazioni del Comune di Rosignano? Il valore di queste immagini risiede certamente nella loro spontaneità documentaria che non aderisce a regole estetiche o canoni né a parametri tecnici.

In quasi due anni di lavoro, tra il 2011 e il 2013, Foresta Bianca ha incontrato gli abitanti del Comune di Rosignano Marittimo dando vita ad un progetto di arte pubblica realizzato da Armunia. Le foto raccolte sono state mostrate al pubblico in grandi dimensioni, attraverso affissioni stradali, una selezione di storie è stata trasmessa in cinque puntate nella trasmissioni Tre soldi di RaiRadio3. Lo scorso luglio quasi 150 fotografie del progetto sono state messe in mostra nelle sale del Castello Pasquini.

Per la partecipazione a FOTOGRAFIA il curatore, Francesco Zanot, ha chiesto a tre personalità internazionali provenienti da tre continenti diversi, Gerry Badger, da Londra, Sandra S. Phillips dal San Francisco Museum of Modern Art, Sujong Song da Seoul, di fare una personale selezione delle immagini di Foresta Bianca. Quindi in mostra al MACRO di via Nizza, fino all’8 dicembre 2013, troverete tre piccole mostre e la riproduzione dell’archivio che sostituisce il progetto con tutte le foto e storie raccolte. 

Decisamente un’esposizione da non perdere per il valore del lavoro e la bellezza delle foto ma anche per la capacità del progetto di divenire fonte d’ispirazione.

anni 70’, Rosignano Solvay. Sono al fosso bianco,
negli anni settanta. Dietro c’è la Solvay. Quella che mi imbocca è Emi,
poi c’e mia moglie Manuela e Cristina. Mi imboccava perché ero l’unico
gallo della situazione. Lì al fosso bianco veniva un signore col
carretto e il gelato costava 50 lire, 100 lire. Andavamo sempre al fosso
bianco, era spiaggia libera, si stava bene. Non ero sempre l’unico
uomo, forse c’era anche un mio amico che credo mi abbia scattato la
foto.

1957, Nibbiaia. Alla
scuola elementare ogni anno veniva un fotografo con questa scimmietta
per fare le fotografie. La scimmietta in bocca ha il bastoncino di un
cremino e non è che ne avessimo in abbondanza di gelati

1978. Qui siamo verso
Conegliano e si passò dal vercellese e si andò
lassù in montagna a
trovare una cugina del mio babbo. 
Allora si capitò in una sagra una
festa paesana.