Fino al 22 novembre, l’American Accademy in Rome ospiterà una retrospettiva dedicata a Cy Twombly, nella poco nota veste di fotografo.I 42 scatti in mostra raccontano nature morte e paesaggi, quegli stessi che lo hanno affascinato e coinvolto tanto da farlo restare in Italia dagli anni Cinquanta fino alla sua scomparsa, nel 2011. Sono Roma e Gaeta le protagoniste dei suoi anni italiani, il mare e gli interni, i monumenti e le atmosfere.

Nelle immagini la quasi totale assenza di tempo, inteso come narrazione, e di spazio, inteso come luogo topografico, determinano l’assenza del reale. Riconosciamo gli elementi naturali o gli oggetti ma non possiamo dire che questi rappresentino la loro contingenza fisica.La fotocamera istantanea Polaroid SX.70, il suo strumento privilegiato, cattura la quotidianità inseguendo toni ovattati, contorni sfocati e colori desaturati. Questa tecnica restituisce un’atmosfera sospesa, quasi onirica che mantiene un contatto con la realtà ma non la rappresenta.

Il rapporto con la fotografia del pittore statunitense ha carattere intimo e privato. Si tratta una distanza diversa rispetto ai resto della produzione artistica. Risale al 1993 infatti la prima pubblicazione in catalogo dei suoi lavori fotografici.

Ci andiamo…domani?