Salviamo la cultura, mettiamola sott’olio. L’oggetto-libro conservato in barattoli pieni d’olio, che ne dite? Certo, questa idea dell’artista Benedetto Marcucci, ci colpisce. Ancora di più, per chi possiede la Treccani o l’ha sfogliata, consultata, usata per i suoi studi vederla in mostra in un’ installazione al Macro fa un certo effetto. Siamo abituati, da bravi italiani, a scaffali e scaffali di melanzane, zucchine, pomodori, carciofini sott’olio, ve la immaginate la monumentale enciclopedia insieme ai nostri barattoli in cantina?
“Vent’anni fa, quando cominciarono a diffondersi i supporti digitali Benedetto Marcucci fece il primo libro sottolio. I libri scelti, tranne rare eccezioni, erano sempre classici: romanzi, saggi o manuali che hanno segnato la cultura occidentale. Vedendo un sottolio non si capisce se abbia un significato negativo o positivo: questa ambiguità è volutamente irrisolta.” Le chiavi di lettura potrebbero essere molteplici, prima tra tutte, la riflessione sulla conservazione, croce e delizia contemporanea: cosa conservare? Cosa buttare? Cosa rimarrà di ciò che produciamo, delle nostre foto, delle nostre grandi opere? In definitiva, cosa rimarrà della nostra cultura? Se siete curiosi di osservare la grande Treccani sott’olio, fino al 16 gennaio la troverete in mostra al MACRO. Ci andiamo domani?
MACRO, via Nizza angolo via Cagliari, Roma
martedì-domenica ore 11.00-22.00, per informazioni sui prezzi del biglietto d’ingresso:www.macro.roma.museum
Scrivi un commento