Ieri mattina, dopo aver atteso più di venti minuti il 116, finalmente ho varcato il cancello del giardino-agrumeto in via Pietro Canonica 2. Voi avete mai visitato il museo? Per me è stata la prima volta, e a detta dell’assistente di sala, non sono molti coloro che ne frequentano gli spazi pur trattandosi, per la sua integrità, di uno dei pochissimi esempi in Italia del modello museografico case d’artista.
Ah! Dimenticavo, nell’attesa che aprissero, ho pranzato con un gelato “artigianale” al pistacchio del chioschetto lì vicino. Vi sconsiglio assolutamente di seguire il mio esempio…lo so me la sono cercata. Quindi oltre a pagare 4 euro per un cono microscopico, il pistacchio era terribile! Certo che dopo il Gelato Festival il mio palato deve essere diventato più esigente.
Intanto parliamo della mostra (ingresso residenti 4 euro). Mi è piaciuta. Il concetto di tempo, viene trattato dall’artista attraverso il motivo della clessidra che si integra all’interno dei boschi svizzeri rievocati da un deciso tratto a matita. I lavori in bianco e nero, esposti all’interno della prima sala, sono i miei preferiti.
Credo però che ciò che mi ha veramente emozionato è stata la visita all’interno del museo. Si tratta di un gioiello ripieno di sculture, dipinti e oggetti appartenuti a Pietro Canonica (1 marzo 1869, 8 giugno 1959) scultore e compositore italiano. Il percorso inizia a piano terra dove troverete quasi tutte le sculture presenti. Ecco qualche foto:
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